Chi era Curzio Malaparte
“Io son di Prato, m’accontento d’esser di Prato,
e se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo”.
Questa epigrafe, tratta da un famoso passo di Maledetti toscani, si trova incisa sulla pietra a Spazzavento, luogo in cui Curzio Malaparte è ancora oggi sepolto.
Ma chi era Curzio Malaparte?
Curzio Malaparte nacque nel centro di Prato, in via Magnolfi, il 9 Giugno del 1898. Il suo vero nome era Kurt Erick Suckert, perché il padre era di origini tedesche. La madre, invece, era quella che lo scrittore avrebbe definito “arcitaliana”.
Malaparte è stato uno dei cronisti e dei poeti più controversi del suo tempo, giornalista e scrittore intellettualmente libero. Al punto da cambiare spesso opinione e passare da diverse correnti ideologiche nel corso della vita. Fu anarchico e fascista, comunista e anticomunista, credente e mangiapreti…
Sin da bambino, “Kurtino” – come lo chiamavano da piccolo – manifestò una fantasia sfrenata e una scarsa simpatia per le regole. Si sentiva profondamente pratese, eppure non era italiano perché, agli inizi del Novecento come oggi, non si applicava lo ius soli.
A Prato Malaparte studiò come convittore esterno del Convitto Cicognini, che tra i suoi allievi vantava già Gabriele D’Annunzio. Brillante e scaltro, aveva un carattere difficile che lo portò talvolta a “sfidare” i propri insegnanti.
Per tre anni combatté nella Grande Guerra, il che lo tenne lontano dai banchi di scuola e lo costrinse a diplomarsi da privatista, con una formazione scolastica inevitabilmente lacunosa e imperfetta.
I suoi più celebri libri sono Kaputt e La pelle, il cui successo gli permise di girare il mondo e costruirsi anche una bellissima villa su uno degli scogli più irti di Capri.
Dopo una vita breve ma burrascosa, fatta non solo di letteratura ma anche di cinema (nel ’51 diresse Il Cristo probito, al quale aveva lavorato quasi interamente da solo), morì a Roma il 19 Luglio 1957.