Ultima modifica: 11 Dicembre 2014
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Chi è Curzio Malaparte

“Io son di Prato, m’accontento d’esser di Prato, e se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo, tanto compiango coloro che, aprendo gli occhi alla luce, non si vedono intorno le pallide, spregiose, canzonatorie facce pratesi, dagli occhi piccoli e dalla bocca larga, […], e fuori dalla finestra, di là dai tetti, la curva affettuosa della Retaia, il ginocchio nudo dello Spazzavento, le tre gobbe verdi del Monte Ferrato, gli olivi di Filettole, di Santa Lucia, della Sacca, e i cipressi del Poggio del Fossino, sopra Coiano. E questo dico non perché son pratese, e voglia lisciar la bazza ai miei pratesi, ma perché penso che il solo difetto dei toscani sia quello di non esser tutti pratesi.”
(C. Malaparte, Maledetti Toscani, Vallecchi, Firenze 1958, pp. 86-87)

Foto che ritrae Curzio Malaparte a Capri

Foto che ritrae Curzio Malaparte a Capri

Kurt Erick Suckert scelse lo pseudonimo di Curzio Malaparte, nome d’arte appropriato visto che cambiò spesso le proprie scelte ideologiche. È stato un giornalista e uno scrittore profondamente libero. Malaparte nacque a Prato il 9 Giugno 1898, da madre italiana e padre tedesco.

Inizialmente aderì al partito fascista, in seguito prese le distanze da esso perchè non vide più la possibilità di una rivoluzione sociale. Nel 1921 lo scrittore pubblica La rivolta dei santi maledetti, un saggio-romanzo sulla guerra e nel 1931 con Tecnica del colpo di stato Malaparte attacca sia Hitler che Mussolini. A causa del libro venne prima allontanato dal quotidiano «La Stampa» e, successivamente, venne confinato all’isola di Lipari. Per intervento di Galeazzo Ciano, Malaparte poté ritornare in libertà, lavorando come inviato del «Corriere della Sera». Nel 1936 fece costruire a Capri “Villa Malaparte“, luogo dei più bei momenti di mondanità ed attività artistica. Nel 1944 Malaparte si avvicinò al partito comunista italiano, attirandosi le critiche di larga parte della cultura italiana. Nel 1950 scrisse e diresse il film Cristo Proibito che vinse, l’anno successivo il premio Città di Berlino. Morì a Roma il 19 luglio 1957 di cancro.

Curzio Malaparte riposa in un mausoleo costruito sulla cima del Monte Spazzavento, una collina di Prato, secondo le sue volontà. Sulla sua tomba sono riportate due frasi tratte da Maledetti Toscani.

Mausoleo di Curzio Malaparte sul monte Spazzavento (PO)

Mausoleo di Curzio Malaparte

 

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